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Gli studenti del Da Vinci valutano i prof


Pubblichiamo – in forma aggregata – i risultati del questionario per la valutazione degli insegnanti sottoposto per il terzo anno consecutivo agli studenti dell’Istituto.

Innanzitutto, in qualità di Dirigente di questo Liceo, voglio esprimere il mio apprezzamento per il fatto che per il terzo anno consecutivo i docenti della scuola abbiano approvato il ricorso a uno strumento con il quale si chiede agli studenti di esprimersi – in forma anonima – in merito all’operato dei professori.

Infatti, ponendosi in un atteggiamento di ascolto nei confronti dei loro ragazzi, gli insegnanti del Da Vinci hanno mostrato la disponibilità a mettersi in discussione, in modo da poter ripensare le forme della propria attività alla luce di quanto espresso da coloro con cui si trovano tutte le mattine a fare lezione.

Si tratta di una scelta il cui valore positivo va sottolineato, soprattutto considerando che scaturisce dagli appartenenti a una categoria – quella dei docenti – spesso accusata di chiusura e autoreferenzialità.

Venendo adesso in modo specifico al questionario, si chiedeva di dare un voto da 1 a 5 all’operato dei prof in merito ai seguenti punti, centrali per l’attività attività didattica:

  • Capacità di suscitare interesse e motivazione verso l’apprendimento
  • Capacità di stabilire un dialogo con gli studenti
  • Costanza e coerenza nel rispettare le regole e nel farle rispettare
  • Chiarezza espositiva durante la lezione
  • Disponibilità a rispiegare i concetti che gli studenti dichiarano di non aver capito
  • Trasparenza ed equità nella valutazione
  • Capacità di far partecipare tutti gli studenti della classe

Segnalo, tanto per cominciare, che quest’anno il questionario andava compilato in classe, durante l’attività didattica, invece che a casa, fuori dall’orario di lezione. Questa nuova modalità di sottoposizione ha permesso di avere, rispetto agli anni precedenti, un numero di risposte molto più alto: 10526 questionari compilati su 13013 attesi, pari all’80,89%. Va comunque rilevato che i dati ottenuti sono sotto molti aspetti in linea con quelli emersi nelle due rilevazioni precedenti.

Quanto ai contenuti, il valore più alto si riscontra rispetto alla domanda “Disponibilità a rispiegare i concetti che gli studenti dichiarano di non aver capito”. La qualità più apprezzata nei docenti è dunque quella di porsi in un atteggiamento di attenzione rispetto alle difficoltà di comprensione evidenziate dai ragazzi. La ritengo una componente significativa, da mantenere e sviluppare ulteriormente, perché l’attività di apprendimento/insegnamento deve avvenire all’insegna di un dialogo educativo che aiuta tutti gli studenti a seguire quello che si sta facendo.

A presentare la percentuale di votazione più bassa è invece il punto “Capacità di suscitare interesse e motivazione verso l’apprendimento”. Il valore è comunque più che sufficiente e non si discosta di molto da quello maggiormente positivo (3,39 invece che 3,90). Credo però che occorra interrogarsi rispetto a questo dato, perché il coinvolgimento degli studenti è uno dei presupposti fondamentali di una didattica che cerca di contrastare l’abbandono e si sforza, al contrario, di mettere ogni ragazzo nelle condizioni di conseguire il massimo livello di profitto.

Mi limito a queste poche considerazioni, invitando a un esame diretto delle slide. Aggiungo solo che se i risultati della rilevazione evidenziano un quadro complessivo definibile come abbastanza soddisfacente, questa buona notizia non deve portare alla tentazione dell’autocompiacimento. Occorre invece che diventi stimolo al miglioramento, in termini di sforzo personale di ripensamento della professionalità ma anche – e questo è un impegno che il sottoscritto si assume in prima persona - di attività di aggiornamento programmate all’interno dell’Istituto .

Per vedere il file con i risultati del questionario, cliccare QUI.

 

                                                                                                                             IL DIRIGENTE

                                                                                                                      Prof. Massimo Giorgini