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L'idea di nazione

Idea di nazione

A volte succede che, nel ritmo delle attività consuete che si svolgono in una classe, si provi a introdurre qualcosa di nuovo, magari semplice, ma che provi a ribaltare un po' i ruoli, mettendo gli alunni a fare lezione. Si può fare certamente con studenti al quinto anno di corso, spesso anche con ragazzi di quarta.

Si assegna un elenco di opere, di autori non ancora “spiegati” e si invitano gli studenti a preparare ciascuno una presentazione dell'analisi interpretativa delle opere, che avrà tenuto conto anche del contesto culturale e dell'operato specifico degli autori.

I ragazzi sanno che devono iniziare un'attività di studio-ricerca per acquisire e selezionare le informazioni utili per essere in grado di elaborare la loro personale lettura e dovranno produrre una presentazione da esporre alla classe.

Succede anche che in un anno come questo, il 2020-21, così diversamente didattico a causa della pandemia in corso, i ragazzi lo richiedano proprio, esprimendo il bisogno di confrontarsi con una prova un po' più originale. Allora non ci si limita all'analisi di un'opera, ma ci si avventura in confronti o su letture a respiro più ampio.

Tra le proposte offerte quest'anno alla classe 4C c'era L'idea di nazione e lo spunto erano due opere ottocentesche: Italia e Germania di Friedrich Overbech, nella Neue Pinakotech di Monaco di Baviera, e il Monumento funebre a Vittorio Alfieri di Antonio Canova, nella basilica di Santa Croce di Firenze.

Succede, infine,  che alcuni alunni ci commuovano per la bellezza del loro prodotto.  E' il caso di Benedetta Garzillo.

prof.ssa Maria Sortino

 

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