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Digitale per fare


La classe 3D ha svolto un progetto di Alternanza scuola lavoro in collaborazione con la multinazionale dell’informatica IBM (International Business Machines Corporation), che sarà pubblicata nel sito del MIUR come Best Practice.

Obiettivo del progetto era quello di avvicinare i ragazzi alla complessità del mondo del lavoro dell’information tecnology, sempre più caratterizzato dall’uso di piattaforme complesse di collaborazione online e dall’interazione con sistemi software di aiuto alle decisioni mediante elaborazioni analitica di grandi quantità di dati o mediante l’ausilio di sistemi software di intelligenza artificiale.

A questo scopo l’IBM ha messo a disposizione dei ragazzi la piattaforma di collaborazione IBMConnections, piattaforma di social software che comprende al suo interno blog, forum, wiki, survey, e viene utilizzata da IBM per la collaborazione fra i dipendenti. Per la parte di sviluppo software i ragazzi hanno potuto utilizzare Bluemix, piattaforma cloud di IBM , che comprende e integra i software di Watson analytics, necessari all’analisi di Big Data, le piattaforme per il coding, e quelle per lo sviluppo di sistemi esperti e di intelligenza artificiale, Watson for all.

La dott.ssa Milena Fanti e la dott.ssa Monica Marchiseppe, tutor dell’IBM, hanno seguito i ragazzi nel progetto. La tutor interna della classe è stata la prof.ssa Di Vito Maria G.

Riccardo Cioni, studente della 3D, racconta così la sua esperienza:

“… Nei primi due incontri, svolti nell’aula magna della scuola, le tutor Milena Fanti e Monica Marchiseppe ci hanno presentato l’azienda IBM. Questa azienda nacque nel 1911 negli Stati Uniti (tuttora la sede centrale si trova negli Stati Uniti); produce hardware, software e servizi informatici per poi commercializzarli; oggi oltre ad hardware, software e servizi, IBM sta emergendo come una società che fornisce soluzioni cognitive e piattaforme cloud.

Gli altri incontri si sono tenuti nell’aula di informatica, nella quale ogni studente disponeva di un computer e di un utenza dedicata per accedere ai servizi IBM: alcuni di questi incontri sono stati svolti dalla tutor esterna, che spiegava come lavorare su alcuni software dell’IBM, altri dalla tutor interna, la prof.ssa Maria G. Di Vito, che ha aiutato tutti coloro non avessero capito qualcosa. Oltre al lavoro svolto a scuola, questa attività ha richiesto un lavoro costante a casa, per lavorare sui tre moduli previsti.

Questa alternanza scuola lavoro ha previsto tre tipi di progetti: coding, ovvero la stesura di un programma; Big Data analytics, cioè l’analisi di grandi quantità di dati; e infine chatbot, ovvero la creazione di un programma che simula una conversazione tra un “robot” e un essere umano. Tutti e tre i progetti utilizzano Watson ovvero un’intelligenza artificiale in grado di rispondere a domande espresse in un linguaggio naturale. Per questi progetti io ho lavorato con un mio compagno di classe con il quale mi sono trovato molto bene e ciò mi ha spinto a lavorare con più impegno. Noi abbiamo lavorato in coppia sia a scuola, con i computer fissi a disposizione, sia a casa utilizzando computer portatili. Abbiamo approfondito soprattutto il progetto Big data analytics, in quanto ci ha colpito maggiormente il fatto di ricavare facilmente grafici relativi a migliaia di dati: è stato veramente un modulo stupendo che consiglierei a chiunque piaccia il mondo dell’informatica. Il modulo che invece abbiamo trattato in maniera meno consapevole è stato il Coding, che abbiamo ritenuto più complesso. Il computer, lo strumento utilizzato per questa alternanza scuola lavoro, lo abbiamo utilizzato anche durante tutto l’anno scolastico con la tutor interna, per svolgere progetti differenti, e quindi per questi progetti siamo stati in grado di utilizzarlo in maniera molto abile.

Grazie a questa alternanza scuola lavoro ho imparato molte cose nuove nell’ambito informatico e soprattutto ho conosciuto questa azienda (IBM) che prima non conoscevo. Prima di iniziare questo percorso non credevo di essere in grado di orientarmi in questo ambito, ma grazie ai tutor ho appreso conoscenze che mi hanno permesso di affrontare la maggior parte delle difficoltà.

Questa attività ha migliorato le mie competenze informatiche grazie all’utilizzo di programmi da me sconosciuti. Le mie aspettative per questo progetto non erano molto elevate in quanto non sapevo a cosa andassi incontro, ma adesso posso ritenermi fortunato e orgoglioso di aver partecipato a questa attività. Ovviamente questa esperienza avrà delle ripercussioni sul mio futuro scolastico/lavorativo come ad esempio la puntualità nella consegna dei compiti e la collaborazione con il collega di lavoro. Nel complesso è stata un ottima esperienza.”

L’esperienza completa di Alternanza scuola lavoro della 3D è documentata nel blog di classe https://asl3d1617.wordpress.com

 

 

 

 

Figura 1 - Analisi dei dati in relazione all'uso di alcool confrontando le età dei consumatori
Figura 3 - Analisi delle preferenze musicali
Figura 4 – Esempio di addestramento di un chatbot
Alternanza scuola lavoro 3D 16-17